Per rispondere a questa angosciante domanda dobbiamo prima riconsiderare alcuni fatti.
L'anno scorso, fra gli appassionati di astrologia e di statistiche si diffuse come una bomba la notizia di una ricerca in base alla quale alcuni studiosi svizzeri avrebbero comprovato (il condizionale è d'obbligo) che "si muore più spesso della media nel giorno del proprio compleanno".
I giornali diedero gran risalto alla notizia. Pare che, studiando le date di nascita e di dipartita di due milioni di individui, gli elvetici abbiano potuto appurare che il numero di decessi non è distribuito equamente su tutti i 365 giorni dell'anno: avrebbero infatti riscontrato un picco del 13,8% di decessi in più nel giorno del compleanno.
Ogni giorno ciascuno di noi ha una discreta possibilità di decedere. La vita, si sa, è rischiosa; o per dirla in termini strettamente statistici, è mortale nel 100% dei casi comprovati. Ebbene, il giorno del nostro compleanno, la possibilità di morire diventerebbe maggiore. Chiedo scusa se non so essere più preciso, ma come ho già avuto modo di scrivere in questo mio blog, non sono esperto di statistiche e a dirla tutta, l'idea di applicare rigorose statistiche all'Astrologia mi lascia piuttosto indifferente.
Si era parlato della mortalità nel giorno del compleanno anche in questo articolo dello stesso blog, che riportava la statistica pubblicata da Gabriele Ruscelli negli Atti del Convegno CIDA
di Parma del 1986. Già allora il Ruscelli avrebbe dimostrato (sempre col condizionale d'obbligo...) che si muore più
frequentemente nel periodo intorno al giorno del compleanno.
Se esatte, queste statistiche sembrerebbero (altro condizionale...) dimostrare la fondatezza di una cosa che Ciro Discepolo ha scritto e ripetuto diverse volte: e cioè che nei 40 giorni a cavallo del compleanno (20 prima e 20 dopo) tendono a concentrarsi gli eventi più importanti dell'anno. E che spesso, gli avvenimenti più importanti della nostra vita avvengono esattamente il giorno del compleanno.
Da quando è apparsa la notizia della statistica svizzera, fra taluni astrologi e appassionati si è scatenata una (morbosa e inutile, a mio avviso) gara a chi colleziona più notizie possibili di eventi nefasti che avvengono nel periodo "critico" dei 20 giorni prima e 20 giorni dopo, dando particolare risalto ai decessi e più in generale, agli eventi tragici e tristi che avvengono il giorno del compleanno dei soggetti coinvolti. Il recente incidente che ha colpito Michael Schumacher ha dato a molti l'occasione di tornare sull'argomento. E ci torno anch'io oggi, con la mia solita voce che, mi auguro, anche questa volta almeno in parte sia "fuori dal coro".
Ora, è proprio questo ciò che dice Discepolo? Dice davvero che gli eventi "più importanti" che possono accadere il giorno del compleanno sono quelli nefasti, dannosi, dolorosi, luttuosi? Niente affatto! Nei suoi libri, egli fa diversi esempi di avvenimenti clamorosi, sì, ma assolutamente positivi, che avvengono il giorno del compleanno o nel periodo critico dei 20 giorni prima e 20 giorni dopo. Per esempio, cita il calciatore che segna il goal più importante della sua carriera, il tizio che vince alla lotteria, l'impiegato che riceve una promozione, il candidato che viene eletto a una carica importante...
Va anche detto che molti degli avvenimenti tragici, luttuosi, tristi e nefandi della nostra vita accadono in giorni lontani dal giorno del compleanno, cioè in quei restanti 325 giorni dell'anno che non fanno parte del famigerato "periodo critico".
Che cosa c'è dunque di vero nel discorso dei giorni critici a cavallo del compleanno, e della criticità del compleanno stesso? Molto, molto. C'è molto di vero. Ma ricordatevi sempre che giorni "critici" non significa necessariamente "giorni nefasti" e che gli avvenimenti "importanti" o "eclatanti" che ci possiamo aspettare non sono necessariamente "negativi". Suvvia, un po' di ottimismo e basta parlare di morte!
Ora qualcuno dirà: Eh Luciano... dici "Basta parlare di morte" ma proprio tu hai introdotto l'argomento...
E' vero. Ne parlo qui adesso perché in questi giorni, diverse persone in privato mi hanno chiesto che cosa penso di questo argomento; cioè, se credo anch'io o no che il compleanno sia un giorno particolarmente negativo. Ecco, credo di aver dato la mia risposta. Adesso però torno ad occuparmi di altre cose: tutte le altre belle (e brutte) cose che si possono studiare a livello astrologico: nascite, diplomi, lauree, assunzioni, licenziamenti, vincite, perdite... ma la morte no, lasciamola perdere.
Anche perché... Discepolo stesso (e io sono d'accordissimo con lui, in questo) sottolinea il fatto che la morte di un soggetto non è sempre segnalata dai suoi propri transiti e dalle sue proprie Rivoluzioni Solari o Lunari. In altre parole, si può morire tranquillamente durante un periodo di transiti ottimi, e con Rivoluzioni Solari e Lunari splendide. Perché? Personalmente, credo che ciò avvenga perché il decesso non è necessariamente un evento così importante o doloroso per chi decede. Invece lo è, indubbiamente, per chi rimane.
Ed è proprio per questo motivo che, al contrario dei decessi, con l'Astrologia è relativamente facile prevedere i lutti: quando muore una persona cara, infatti, l'evento si riflette piuttosto chiaramente nelle situazioni astrali di parenti, congiunti e amici del caro estinto.