martedì 30 agosto 2011

L'Era dell'Ariete, l'Era dell'Ofiuco e l'Era del Cinghiale bianco

Nel resoconto scritto del seminario Astronomia per astrologi che ho tenuto anni fa a casa di Lidia Fassio ho commesso un errore e l'ho ammesso pubblicamente non appena me ne sono accorto. Però non ho mai detto qual era. È un errore abbastanza banale, una svista; ma nessuno sembra averla notata. Eppure so che quel mio seminario (per lunghi anni ospitato dal sito di Convivio Astrologico) è stato letto anche da astrofili molto critici nei confronti dell'Astrologia, i quali l'hanno certamente passato al setaccio. Eppure non hanno trovato alcun errore, al punto che in un gruppo di discussione di astrofili qualcuno aveva malignato: Sicuramente non può essere farina del suo sacco. Questo Drusetta l'avrà scopiazzato da qualche parte. E invece no... Chi ha assistito a quel mio seminario può testimoniare che avevo sì preparato degli appunti, ma che avevo tenuto praticamente l'intero corso "a braccio", senza leggere nulla.

Più di recente, invece, mi è stato fatto notare un altro errore che sarebbe contenuto in questa frase:
8) Tuttavia qualcuno ipotizza che, all’incirca 4000 anni fa, epoca in cui presumibilmente i dettami astrologici e l’intero sistema di riferimento astrologico furono fissati in forma organica e tramandati fino ai giorni nostri, il punto vernale corrispondente al primo grado del segno dell’Ariete si trovasse effettivamente proiettato, sulla volta celeste, nei primi gradi della costellazione dell’Ariete.

Come si vede, si tratta dell'ottavo punto di un elenco numerato estrapolato da un contesto piuttosto ampio e articolato. Ora il sito di Convivio Astrologico ha chiuso i battenti, per cui quel mio seminario non è più reperibile; ma conto di ripubblicarlo, prima o poi, in versione ampliata, riveduta e corretta.

L'errore che mi viene qui imputato però non è di mia proprietà, nel senso che io non affermo che 4000 anni fa il punto vernale si trovasse proiettato ai primi gradi della costellazione dell'Ariete! Ho solo riferito che qualcuno ipotizza che fosse così. Relata refero: non è un sofismo, ma semplice analisi grammatical-sintattica del periodo.

Mio errore, se c'è stato, è stato nel non verificare la veridicità o la precisione dell'affermazione che avevo riferito al punto 8) di quell'elenco numerato. Tuttavia, forse l'affermazione che 4000 (e non 2000) anni fa il punto vernale si trovasse all'inizio dell'Ariete non è del tutto errata, se si entra senza pregiudizi nel contesto e nello spirito di quel mio articolo. Vediamo se riesco a spiegare perché.

Tutti gli astrologi che si rifanno alla teoria delle Ere Zodiacali concordano nel ritenere che nell'anno 2000 o giù di lì staremmo entrando nell'Era dell'Aquario dato che si starebbe ormai concludendo l'Era dei Pesci. In realtà, una data precisa per questo passaggio epocale è impossibile da stabilirsi, per i motivi spiegati in quell'articolo e in parte ripetuti qui di seguito.

Semplificando al limite dell'accettabile, ogni era zodiacale durerebbe circa 2000 anni: tempo necessario al punto vernale a percorrere 30 gradi di eclittica in senso retrogrado, dunque ripercorrendo i segni e le costellazioni in senso "contrario" al loro ordine naturale: dal Toro all'Ariete, dall'Ariete ai Pesci, dai Pesci all'Aquario e così via. Se la teoria delle Ere Zodiacali è fondata, circa 2000 anni fa il punto vernale si trovava effettivamente fra Ariete e Pesci, dunque "all'inizio dell'Ariete" e "alla fine dei Pesci" dal punto di vista astronomico (come giustamente si evince dalla splendida illustrazione riportata nel blog del mio fine questionatore) e in riferimento all'ordine naturale delle costellazioni e dei segni: Aquario, Pesci, Ariete, Toro e così via.

Ma dato il moto retrogrado del punto vernale, volendo si può affermare che in quel momento esso si trovava "alla fine dell'Ariete" (alla fine dell'Era dell'Ariete, in effetti) e "all'inizio dei Pesci" (all'inizio dell'Era dei Pesci), considerato l'ordine in cui avviene la precessione, e cioè: Toro, Ariete, Pesci, Aquario...

Duemila anni prima, cioè circa 4000 anni fa, il punto vernale si sarebbe trovato circa 30 gradi più in là, sempre in senso retrogrado; in altre parole, "alla fine dell'Ariete" e "all'inizio del Toro". Ma contemporaneamente, nell'ottica della teoria delle Ere Zodiacali, il punto vernale segnava la fine dell'Era del Toro e l'inizio dell'Era dell'Ariete. È in questo senso che gli astrologi affermano che il punto vernale fosse "all'inizio dell'Ariete".

Se questo mio ragionamento vi sembra un volersi arrampicare sugli specchi, vi chiedo di immaginare una strada lunga 5 km nella quale ad ogni chilometro si trova una "pietra miliare". Le pietre in tutto sono 6. Chi viaggia in una direzione vede una sequenza di questo tipo: km 0 (partenza), km 1, km 2, km 3, km 4 e km 5 (arrivo). Per chi viaggia nella direzione inversa, la sequenza è km 5 (partenza), km 4, km 3, km 2, km 1 e km 0 (arrivo).

Ora immaginiamo due automobili che percorrono questa strada nelle due direzioni, incontrandosi in prossimità della pietra indicante il km 3. Chi proviene dalla prima direzione avrà percorso 3 km esatti, mentre chi proviene dall'altra direzione ne avrà percorsi solo 2. Chi proviene dal km 0 riterrà di trovarsi "alla fine del terzo chilometro e all'inizio del quarto", mentre chi proviene dal km 5 riterrà di trovarsi "all'inizio del terzo chilometro e alla fine del secondo". Questo perché la direzione nella quale ci si muove comporta un diverso modo di conteggiare i chilometri e un diverso modo di considerare i punti di riferimento (le pietre miliari, in questo caso). Se i due automobilisti si fossero dati appuntamento "al secondo chilometro" avrebbero corso il rischio di non capirsi e di non incontrarsi.

Ricapitolando, in effetti quella mia frase (che però riferisce affermazioni altrui) contiene un errore astronomico: perché 4000 anni fa il punto vernale non si trovava proiettato "nei primi gradi della costellazione dell'Ariete", come ho scritto riferendo ciò che affermano molti fautori della teoria delle Ere Zodiacali. Però l'errore astrologico a mio avviso non c'è se riteniamo valida la teoria delle Ere, se consideriamo valida pure l'approssimazione della durata di ciascuna era (2000 anni; in realtà sarebbero circa 2510) e se prendiamo come punto di riferimento la direzione della precessione del punto equinoziale: in tal caso sì può affermare che 4000 anni fa il punto vernale "era ai primi gradi del segno dell'Ariete" (di un ipotetico zodiaco primordiale di riferimento, come suggerisce questa illustrazione del von Klökler).


Qui entriamo però in un campo minato, in quanto si parla di un punto astronomico (il punto vernale gamma, l'equinozio di primavera) e della sua posizione rispetto alle costellazioni (raggruppamenti apparenti di stelle, proiezioni celesti di miti e archetipi senza tempo, ciascuna di esse con un'estensione spaziale diversa rispetto a quella di tutte le altre) e/o rispetto ai segni -- ma quali segni? quelli attuali? o come sembrerebbe suggerire il von Klöckler, quelli di un ipotetico Zodiaco primordiale in cui segni e costellazioni "combaciavano" e corrispondente al supposto periodo di nascita dell'Astrologia?

Come spiegavo nella mia Astronomia per astrologi, i due concetti (quello di costellazione astronomica e quello di segno astrologico) sono incommensurabili, cioè non sovrapponibili. Comunque li si giri e li si volti, segni e costellazioni non corrisponderanno mai! Se le Ere Zodiacali dipendessero dalla posizione del punto vernale rispetto alle costellazioni, ciascuna era avrebbe una durata diversa, in quanto ciascuna costellazione occupa una porzione diversa dell'eclittica.

Invece la teoria delle Ere Zodiacali presuppone una successione di ere uguali, tutte esattamente della stessa durata, ciascuna corrispondente a uno spostamento retrogrado di 30 gradi del punto vernale sull'eclittica: è pertanto implicito che il punto di riferimento non possano essere le costellazioni dell'Eclittica (che sono un po' come Don Chisciotte e Sancho Panza: qualcuna lunga lunga lunga e qualcun'altra stretta stretta stretta), ma bensì i 12 segni dello Zodiaco (che sono per definizione tutti belli uguali, regolari, di 30 gradi ciascuno).

Anche questo concetto è trattato nel mio libro La Rivoluzione Solare rilocata, disponibile anche in formato e-book e anche in lingua spagnola. Viene poi approfondito in Tecniche di Astrologia Mondiale e collettiva.

domenica 21 agosto 2011

Due domande e due risposte sulle Rivoluzioni Solari

* La RS comincia a farsi sentire qualche giorno prima?
E' un argomento molto discusso fra gli astrologi. Ciro Discepolo lo esclude categoricamente e io sono sostanzialmente d'accordo con lui, per un ben preciso motivo. Se accettiamo che la RS vada domificata per il luogo dove uno si trova fisicamente in quel momento, immaginiamo una situazione di questo tipo: quest'anno decido di passare la mia prossima RS in un posto molto esotico. Mi informo e mi  preparo psicologicamente e concretamente al viaggio: prenoto l'hotel, faccio il visto, compro il biglietto aereo eccetera. Mancano pochissimi giorni al viaggio, ormai poche ore. Orbene, se fosse vero che la RS si fa sentire qualche giorno prima, a questo punto già si dovrebbe sentire la RS che ho scelto io, quella domificata per il luogo esotico. Ormai è tutto pronto, chi mi impedisce di partire e di arrivare a destinazione? Poi però all'ultimissimo momento succede un imprevisto e devo disdire tutto per restare a casa. Se è vero che la RS si fa sentire qualche giorno prima, quale delle due RS si farà sentire? Quella che avevo scelto e programmato, o la RS che mi tocca all'ultimo momento?
La situazione sopra descritta si può anche rovesciare. Mettiamo che decida di stare a casa ma che all'ultimissimo momento prima del compleanno, un amico mi offra un passaggio oppure che io vinca un bel viaggio. Quale delle due RS si farebbe sentire in questo caso: quella di base (che avrei restando a casa) o quella che mi beccherei andando in giro per il mondo?
Immagino la vostra obiezione: tutto è previsto e tutto è scritto nel gran libro astrologico di ciascuno di noi: perfino gli imprevisti dell'ultimissimo minuto. Forse sì, forse no. Questa è una speculazione filosofica, dipende dalla visione del mondo di ciascuno di noi, e quindi non ci sarà mai nulla che potrà farci cambiare idea.
Io direi soltanto che, per farla breve, se accettiamo l'idea di calcolare il cielo di RS per la località dove uno si trova fisicamente in quel momento, questa cosa esclude per logica la possibilità che la RS si faccia sentire prima. Altrimenti si creerebbe lo stesso paradosso della tiotimolina risublimata che racconto nel mio libro La rivoluzione solare rilocata.
Secondo me, quello che in realtà potremmo percepire nei giorni immediatamente precedenti alla RS sono il transito di congiunzione del Sole sul Sole radix (che come sappiamo, inizia già alcuni giorni prima e perdura fino ad alcuni giorni dopo il momento magico dell'esatto ritorno solare) ma anche taluni altri transiti che vanno nella stessa direzione della futura RS. Infatti l'astrologia dà spesso indicazioni sovrabbondanti: transiti, RS e Rivoluzioni Lunari sembrano spesso puntare nella stessa direzione, specialmente in certi periodi importanti della vita (e i 20 giorni a cavallo del compleanno - 10 prima e 10 dopo - sono tra quelli più importanti).
E' stato notato che spesso, nella ricerca di una meta per una buona rilocazione della RS, gira e volta, cambia e ricambia, ritornano in ballo sempre gli stessi elementi.
Questo da un lato è dovuto al fatto che nella scelta di una buona rilocazione si devono sempre escludere certe combinazioni potenzialmente pericolose (il che riduce notevolmente il numero di combinazioni possibili: un po' come voler giocare a poker dopo aver eliminato dal mazzo tutta una serie di carte considerate sgradevoli o potenzialmente pericolose); ma dall'altro lato può anche far pensare che il nostro libero arbitrio sia in realtà molto più limitato di quanto riteniamo, e che nemmeno l'Astrologia Attiva ci permetta poi quella grande libertà di scelta che spesso ci illudiamo di avere.
Un'ultima considerazione da fare sul quando le indicazioni di una certa RS si possano davvero concretizzare, riguarda il fatto che spesso i progetti e le situazioni più importanti maturano nel tempo. Così magari, durante una certa RS progettiamo di comprare casa e ci attiviamo contattando agenzie immobiliari e visitando appartamenti; ma questa attività potrebbe anche non essere l'avvenimento principale dell'anno: in tal caso, nel cielo di quella specifica RS potremmo anche non trovare segnali forti di questioni immobiliari. Poi, durante la RS seguente, si decide l'acquisto e si chiede un mutuo; e magari si prende possesso della nuova casa durante la RS ancora successiva. In questo caso potremmo avere anche fino a tre anni consecutivi di questioni immobiliari, ma non tutti e tre i cieli di RS potrebbero mostrare evidenti segni di ciò.

* La sovrapposizione di un pianeta di RS su un pianeta di nascita è rilevante?
Lo è perché è pur sempre un transito significativo. Se nel cielo della RS vediamo Saturno di RS sulla Luna natale, vuol dire che la RS avviene durante un transito di Saturno in congiunzione alla Luna radix.
Alexandre Volguine, autore di un importante trattato sulle RS, sovrapponeva il grafico di RS al tema natale e li studiava entrambi a fondo, come se fosse una sinastria, un oroscopo di coppia. Così facendo elaborava centinaia di indicazioni, spesso anche contraddittorie. Io ho ritenuto di dover semplificare la comparazione fra RS e tema natale, limitandola a un punto solo: in quale casa natale cade l'Ascendente di RS. Per tutto il resto, il cielo di RS si interpreta come un grafico a sé stante; e anche in questo caso non si legge in dettaglio come un tema natale, ma si guardano solo alcuni punti importanti; tutto il resto si può tralasciare, o demandare a una successiva analisi di approfondimento. Solo così la RS diventa chiara, a volte perfino lampante.
Ovviamente questo metodo ha precisi limiti e anche qualche difetto, ma è quello che finora mi ha dato maggiori soddisfazioni e riscontri concreti.

Per maggiori dettagli vi consiglio la lettura del mio libro La Rivoluzione Solare rilocata, disponibile anche in formato e-book e anche in lingua spagnola.

venerdì 12 agosto 2011

El momento exacto / The exact moment / Il momento esatto / A pontos pillanat

El nacimiento es un proceso que puede tardar muchos minutos. Por lo tanto discutir sobre ello es un poco como, más o menos, discutir del sexo de los ángeles o como decían los Latinos, es una cuestión "de lana caprina". El momento "exacto" es el momento que se refiere a la carta astral que más demuestra "funcionar" para el nativo, como lo demuestra esta entrada de blog de mi excelente colega Laura Poggiani. 
La nascita è un processo che può durare diversi minuti. perciò, discutere del "momento esatto della nascita" è un po' come discutere del sesso degli angeli, è una questione "di lana caprina" come dicevano i Latini. Il momento "esatto" è il momento al quale si riferisce il tema natale che dimostra di funzionare "meglio" per il soggetto, come dimostrato da questo articolo dal blog di Laura Poggiani.
A birth is a process that can have a duration of several minutes. Therefore, arguing about the "exact moment of birth" is similar to discussing about the sex of angels -- in fact, it is a question of lana caprina, as the Latins used to define the useless disputes on non-existent subjects. In deed, the "exact" moment of birth is the moment for which the natal chart is cast that better matches the personality of the native, as this article points out. From Laura Poggiani's blog.
A szülés egy olyan folyamat, ami tarthat akár sok percig. Tehát, vitázni a "pontos születési pillanatról" egy kicsit olyan, mint vitázni az angyalok neméről: egy olyan abszolút felesleges vita egy nem létező problémáról, amelyről a Latinok úgy szoktak reagálni, hogy "Iterum de lana caprina?" (Már megint kecske gyapjáról van szó?) Inkább az valakinek a "pontos" születési ideje, amire az a születési horoszkóp vonatkozik, amely a legjobban felel meg az adott ember személyiségének, ahogy ez a cikk hangsúlyozza. Kollégám Laura Poggiani blogjáról.